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Università degli Studi di Siena
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Comunicati stampa

09/04/2003
SIENA - Guerra e pace - convegno internazionale al Rettorato e alla Certosa di Pontignano, dall'11 al 13 aprile
La junta (alla sudamericana) Cheney-Bush sapeva in anticipo quello che stava per accadere l'11 settembre e avrebbe deciso di "chiudere gli occhi" per avere, poi, la scusante per scatenare una guerra globale al terrorismo. Anche se in realtà, il terrorismo al presidente degli Stati Uniti interessa ben poco in confronto alla possibilità di estendere la sua influenza in campo petrolifero.
E' questa la tesi sostenuta dal saggista americano Gore Vidal nel suo ultimo libro-pamphelt "Le menzogne dell'impero". Ed è anche il titolo, fortemente critico, dell'intervento che Vidal presenterà a Siena in occasione del convegno "Guerra e pace", in programma dall'11 al 13 aprile nell'aula Magna del Rettorato e alla Certosa di Pontignano, nel Chianti.
Organizzato dal Centro per la Filosofia italiana, in collaborazione con il Centro Mario Rossi per gli Studi filosofici dell'Università di Siena e l'Istituto Italiano per gli Studi filosofici di Napoli, l'incontro vedrà riunite personalità di primo piano del panorama culturale internazionale.
Il tema della guerra e della pace sarà affrontato non solo da un punto di vista economico, militare e politico. Questa volta l'argomento verrà approfondito anche, e soprattutto, nelle sue implicazioni filosofiche e sociologiche.

Numerosi gli argomenti che saranno trattati dai relatori: il ruolo degli intellettuali in tempo di guerra, le verità "scomode" nascoste dai regimi e degli imperi totalitari, il futuro dell'ordine internazionale, le problematiche legate al terrorismo. Non mancheranno letture più strettamente geo-politiche del conflitto contro l'Iraq, con gli interventi di giornalisti ed esperti quali Lucio Caracciolo, direttore della rivista Limes e collaboratore di Repubblica. Secondo quest'ultimo, ad esempio, "l'obiettivo primario che alimenta la guerra non è il petrolio, perché quell'oro nero serve ad alimentare soprattutto il mercato controllato dai russi e dagli europei". E allora? "Il vero bersaglio – spiega Caracciolo – è l'Arabia Saudita, fulcro dell'Islam, un paese che gli Stati Uniti non possono attaccare perché troppo pericoloso. Si cerca di uccidere il sogno di gloria saudita. E rivoluzionare il Medio Oriente".
Il tutto, per concludere, forse, con il motto del filosofo Aron, "Pace impossibile, guerra improbabile"? O, forse, nessuna conclusione ma solo tante riflessioni, tanti argomenti di dibattito, tante domande da porsi.

Il convegno si aprirà venerdì 11, alle ore 16, nell'aula Magna del Rettorato. Dopo il saluto del rettore Piero Tosi, interverranno Bernard Bourgeois (Realité e idealité de la paix), Marcello Sànchez Sorondo (Il magistero dei Papi e l'Accademia delle Scienze), Dino Cofrancesco (Gli intellettuali e la guerra), Gore Vidal (Le menzogne dell'impero e la fine della libertà), Raniero La Valle (Guerra permanente e politica), Tom Rockmore (La sedicente guerra contro il terrorismo). Presiederà il dibattito Giuseppe Prestipino.
Il programma della giornata di sabato, quindi, sarà maggiormente incentrato su aspetti politici e socio-economici. Alla Certosa di Pontignano, con la presidenza di Sandro Nannini, il dibattito vedrà succedersi Angelica Nuzzo (Le ragioni del conflitto. Implicazioni politiche della definizione di terrorismo), Domenico Losurdo (Americanismo e antiamericanismo), Lucio Caracciolo (Guerra e geopolitica), Carla Ravaioli (Guerra e economia neoliberista), André Tosel (Sous la governance globale: les guerres de la mondialisation capitaliste). Alle ore 16 Mario Tronti terrà una relazione intitolata: "Rileggendo oggi il motto di Aron: pace impossibile, guerra improbabile", poi sarà la volta di Maria Luisa Boccia (Il problema della pace e le vie della guerra), Danilo Zolo (Dalla guerra moderna alla guerra globale), Annamaria Rivera (La nemicizzazione dell'Altro al tempo della guerra preventiva e illimitata). La discussione sarà coordinata da Domenico Losurdo.
Infine, domenica 13 a partire dalle ore 9, Alberto Olivetti coordinerà il dibattito tra Gianni Vattimo (Dalla guerra di territorio alla guerra umanitaria), Domenico Jervolino (Filosofia della liberazione e cultura della pace), Teresa Serra (Nuove soggettività politiche), Luigi Ferrajoli (La guerra e il futuro dell'ordine internazionale).

Ulteriori informazioni sull'iniziativa sono disponibili al sito Internet dell'Università, all'indirizzo http://www.unisi.it/eventi/guerra/



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