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Università degli Studi di Siena
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Comunicati stampa

08/04/2003
SIENA - Parole & Musica punta sui giovani: registi e attori emergenti si misurano coi classici
Parole & Musica, la stagione culturale dell'Ateneo di Siena, propone alla comunità accademica i suoi spettacoli teatrali di punta, concentrandosi sull'universo giovanile.
Dopo il regista rivelazione del momento, Fausto Paravidino, giovane autore e attore, il cartellone universitario porta a Siena, il 9 e 10 aprile, la compagnia A.T.I.R, con il Re Lear di Wiliam Shakespeare, e il 14 e 15 aprile, il regista Jurij Ferrini, con la Mandragola di Niccolò Machiavelli.
Due testi classici affrontati da compagnie di attori emergenti, con registi giovanissimi, che a Siena si rivolgeranno ad un pubblico soprattutto di studenti universitari. "Sono due diverse modalità di affrontare il testo classico – dice Monica Granchi, curatrice della rassegna -: la compagnia A.T.I.R. reinterpreta la tragedia di Shakespeare, soprattutto attraverso una scenografia spettacolare e quasi circense, in cui la tragedia si mescola al cabaret. L'allestimento de La Mandragola di Jurij Ferrini invece è molto fedele al testo di Machiavelli. Ma c'è un forte comune denominatore tra i due spettacoli: registi emergenti e attori molto giovani, che rappresentano il rinnovamento che sta attraversando il teatro italiano".
Il Re Lear, tradotto in italiano contemporaneo da Laura Curino, andrà in scena mercoledì e giovedì prossimi al teatro dei Rozzi, alle ore 21, per la regia della giovane Serena Senigallia.
Una rivisitazione inedita che attualizza e rende più vicino alle nuove generazioni un classico del teatro tragico di tutti i tempi, toccando i temi universali dell'amore, la morte, il dolore e la follia.
Il dramma di Lear, che in questa messinscena non compare mai e viene di volta in volta interpretato dagli attori della compagnia, è rappresentato in tutto il suo valore di vicenda umana, quella di un padre che, giunto al tramonto della sua vita, deve fare i conti con i tradimenti delle figlie, e approda alla consapevolezza e alla saggezza solo attraverso il difficile cammino dell'espiazione e del dolore. Un'interpretazione del testo shakespeariano racchiusa nel sottotitolo dello spettacolo: "Tutto su mio padre".


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