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Università degli Studi di Siena
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Comunicati stampa

26/03/2003
SIENA - Il preside della facoltà di Ingegneria: "Data la scarsità di risorse, difficile portare avanti la riforma didattica"
"La messa a regime della riforma della didattica richiede molte risorse, risorse che invece la legge Finanziaria per il 2003 ha sottratto". Così il preside della facoltà di Ingegneria Antonio Vicino si è espresso durante il Consiglio di facoltà che si è svolto nel pomeriggio di oggi.
All'ordine del giorno c'era la discussione sulle scarse risorse destinate ad università e ricerca, che andranno a incidere sulla riforma didattica e sui progetti di studio in cui sono direttamente coinvolte le scuole di Ingegneria. Il Consiglio di facoltà, aperto a tutti gli studenti, docenti e personale tecnico e amministrativo, si è svolto in contemporanea e sugli stessi temi in tutte le facoltà di Ingegneria in Italia. La Conferenza dei presidi infatti ha espresso, nei giorni scorsi, forti preoccupazioni sulla possibilità di completare a pieno la riforma universitaria.
"Con l'aumentare dell'offerta formativa, - ha spiegato Vicino -, con la distinzione tra lauree di primo livello e lauree specialistiche, con il moltiplicarsi delle attività didattiche come i laboratori e le esercitazioni, il lavoro è diventato gravoso sia per i docenti che per il personale delle Segreterie e delle strutture di servizio. Dall'altra parte, la Finanziaria vieta nuove assunzioni di personale a tempo indeterminato e limita la possibilità di stipulare contratti a tempo determinato. A queste difficoltà di gestione si aggiungono le difficoltà di far fronte ai progetti di ricerca".
Una situazione seria dunque, che ha però una controparte nei buoni risultati che la facoltà sta raggiungendo negli ultimi anni: "La nostra facoltà - ha detto infatti il preside Vicino - ha avuto un incremento di iscritti, per quest'anno, del 35%, eppure i laureati in Ingegneria sono ancora troppo pochi rispetto a quanti ne richieda il mercato. I nostri laureati non hanno problemi a trovare lavoro. Paradossalmente trovano più difficoltà i Dottori di ricerca, visto che ancora poche aziende hanno capito l'importanza fondamentale, soprattutto in un periodo di stagnazione economica, della ricerca e dell'innovazione."


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