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Università degli Studi di Siena
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12/03/2003
AREZZO - Un dirigibile dell'Ateneo per il monitoraggio geoambientale
Lo hanno chiamato "geodirigibile", misura 8 metri di lunghezza e 3 di diametro (al centro) e consentirà il monitoraggio di numerosi fenomeni ambientali. Solo per fare alcuni esempi, sarà impiegato per fotografare dall'alto, con strumenti sofisticati per la fotogrammetria digitale, le pareti delle cave di marmo di Carrara, le loro fratture e la loro pericolosità, per garantire la sicurezza di chi vi lavora e servirà a salvaguardare l'incolumità dei bagnanti sulle spiagge di Piombino, attraverso lo studio continuo delle immagini di questa parte di costa toscana dove frequenti sono i fenomeni franosi.
Sono queste due prossime applicazioni del nuovo aerostato costruito dal Centro di Geotecnologie di San Giovanni Valdarno dell'Università di Siena in collaborazione con l'Istituto tecnico industriale "Galilei" di Arezzo. La realizzazione pratica del progetto è affidata al professor Massimo Gallorini, che nell'ambito delle attività didattiche delle classi quarte e quinte dell'Itis ha progettato e assemblato la strumentazione di rilevamento che verrà applicata al dirigibile.
Il dirigibile sarà quindi utilizzato non solo per le attività di ricerca universitaria, ma anche per servizi utili ad enti pubblici e privati.
"Usare un dirigibile comandato da terra, per questi scopi è senza dubbio una novità", ha commentato il professor Luigi Carmignani che dirige il Centro di Geotecnologie; "l'aeromobile potrà essere impiegato per il monitoraggio di fenomeni naturali di cui sia utile conoscere le variazioni nel tempo e in tutti i casi in cui si renda necessario un controllo fotografico stereoscopico, cioè tridimensionale, come negli scavi archeologi o nei restauri di edifici storici".
Il "geodirigibile", come è stato chiamato dai ricercatori universitari, sarà presentato in occasione della "Geofesta" in programma all'inizio di aprile Teatro Saschall di Firenze.