21/01/2003
SIENA - "Il mare in tasca" di César Brie - Mercoledì 22 gennaio, ore 21, aula Magna del Rettorato
L'illuminazione è scarsa, gli oggetti, semplici e quotidiani, sono fortemente evocativi, simboli dai risvolti imprevedibili: una striscia di stoffa blu tra le mani è il mare, una cassa di riso e fiori svuotata per terra ed ecco le nozze dei genitori, una gamba del letto è tutta l'infanzia. Si troveranno di fronte a questa scenografia gli spettatori che mercoledì 22 gennaio assisteranno allo spettacolo "Il mare in tasca" dello scrittore, regista e attore argentino César Brie. La pièce sarà rappresentata alle ore 21, presso l'aula Magna del Rettorato, con ingresso gratuito per tutta la cittadinanza. Il giorno dopo, giovedì 23 alle ore 15.30 sempre presso l'aula Magna, l'autore terrà un incontro pubblico su temi a lui particolarmente cari, quali il teatro, l'esilio, la Bolivia.
"Il mare in tasca" è un litigio con Dio e, nello stesso tempo, sono parole d'amore in libertà. Può essere considerato il manifesto poetico di Brie, dove emerge la consapevolezza che fare teatro significa unire lavoro artistico e impegno sociale. Con questo testo insieme tenero e spietato, divertente e amaro, Brie ci spiega inoltre che fare teatro è officiare un sacramento: alla fine il prete-attore accende un mongolo fitto di domande che si conclude senza risposte. Il prete non s'intende con Dio, ma esce di scena liberando una colomba e lasciando la porta aperta su una spiritualità tormentata e con la voglia di credere ancora, profondamente, a quell'artificio chiamato teatro. Ossessioni in veste sentimentale. Elogio all'Amore in ogni sua forma, anche quello fallito o l'eutanasia. E poi in questo testo c'è molto altro ancora: la confessione, il sogno, l'arte poetica, il mare, il silenzio, il buio, la ninna nanna e la leggerezza di un sorriso.
"Sono nato e cresciuto in un paese cattolico, l'Argentina – dice il regista e scrittore -. Non sono cattolico ma non ho messo una pietra sopra le mie esperienze dell'infanzia e dell'adolescenza". E' con questa scelta forte e coraggiosa che César Brie porta a Siena il gruppo Teatro de los Andes, da lui fondato più di dieci anni fa in Bolivia e oggi molto conosciuto anche in Europa. I suoi scritti teorici, insieme ad interventi di critici europei e sudamericani, sono in uscita in Italia nel volume "I sandali del tempo", Udulibri, a cura di Fernando Marchiori.
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