Università degli Studi di Siena
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Comunicati stampa

18/08/2021
SIENA - Comunicato stampa congiunto delle università Federico II, Siena, Sapienza e Istituto Sbarro di Philadelphia sullo studio “La relazione uomo-cane durante il primo lockdown COVID-19 in Italia”, pubblicato dalla rivista "Animals"
L’isolamento e la brusca interruzione dei contatti sociali e delle relazioni affettive interpersonali causati dalla pandemia da Covid-19 hanno innescato una maggiore fragilità e incertezza nelle persone e tale condizione ha avuto ripercussioni anche in ambito relazionale uomo-cane. Il lavoro “Human-Dog Relationship during the First COVID-19 Lockdown in Italy” pubblicato sulla prestigiosa rivista internazionale “Animals” è uno studio multidisciplinare nato dalla sinergia tra il gruppo di Fisiologia Veterinaria ed Etologia dell’Università di Napoli Federico II, coordinato dal professor Luigi Avallone, il Dipartimento di Psicologia di sviluppo e socializzazione della Sapienza di Roma, l’Istituto Sbarro di Philadelphia, l’Università di Siena con il professor Antonio Giordano.

“La realizzazione dello studio - affermano Francesca Ciani e Danila d’Angelo ricercatrici del Dipartimento di Medicina veterinaria e Produzioni animali dell’Università degli Studi di Napoli Federico II - è stata possibile grazie alla disponibilità di oltre 2000 proprietari di cani, che hanno contribuito compilando volontariamente un questionario online attivo nel territorio italiano. Abbiamo posto una serie di domande finalizzate a comprendere come i proprietari abbiano valutato la qualità della vita del proprio cane durante le restrizioni e come queste abbiano potuto influire sugli stati emotivi e sul benessere dei cani”.

Andrea Chirico, ricercatore del Dipartimento di Psicologia di di sviluppo e socializzazione, della Sapienza, spiega che “è stata validata in italiano una versione adattata della Monash Dog-Owner Relationship Scale. La scala di Monash include tre sottoscale relative a dimensioni separate della relazione uomo-cane, identificate come interazione proprietario-cane, vicinanza emotiva percepita e costi percepiti. Inoltre - conclude Andrea Chirico - il questionario proposto è stato per la prima volta validato in Italia dal nostro gruppo di ricerca e a oggi può essere utilizzato per ulteriori indagini future”.

Luigi Avallone, professore di Fisiologia veterinaria del Dipartimento di Medicina veterinaria e Produzioni animali dell’Università di Napoli Federico II, mette in evidenza che “i dati emersi dalla nostra indagine ci aiutano a comprendere meglio la complessità del legame che caratterizza il rapporto uomo-cane. Il cane, infatti, si avvale di una figura di riferimento per superare situazioni complesse e angosce. È anche vero che l'uomo, attraverso un processo di osmosi emotiva, trae piacere dalla presenza dell'animale domestico e dalle aree affettive che contraddistinguono il rapporto con i nostri animali.

“Il quadro che emerge dal nostro lavoro è perfettamente in linea con l'approccio One Welfare - conclude Antonio Giordano, direttore e fondatore dell'Istituto Sbarro di Philadelphia (USA) e professore di Anatomia e Istologia patologica all'Università di Siena - che implica l'esistenza di una connessione bidirezionale tra il benessere e la salute dell'uomo e degli animali non umani”.



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