Università degli Studi di Siena
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01/04/2021
SIENA - Il professor Massimo Olivucci, docente di Chimica organica all'Università di Siena, nominato dottore honoris causa dall'Università di Aix-Marseille per i suoi studi sulla fotochimica computazionale e sulla fotobiologia
L'Università di Aix-Marseille ha nominato dottore honoris causa Massimo Olivucci, professore di Chimica organica presso l'Ateneo senese, un riconoscimento importante per il docente che da oltre un decennio collabora con l'istituzione francese.
Autore di 250 articoli di ricerca pubblicati su riviste internazionali, il professor Olivucci si è concentrato sullo studio della reattività organica e bio-organica utilizzando strumenti teorici e computazionali.
Il suo lavoro più recente riguarda lo studio dei processi di conversione dell'energia luminosa in fotorecettori biologici e la progettazione di interruttori molecolari fotoguidati e motori rotativi biomimetici. Fa parte della sua attività di ricerca anche la programmazione e l'implementazione di metodologie computazionali di meccanica quantistica ibrida e meccanica molecolare completamente automatizzate.

«Massimo Olivucci – si legge nella motivazione dell'Università di Aix-Marseille - ha contribuito a sviluppare i campi in rapida espansione della fotochimica computazionale e della fotobiologia. Due risultati hanno suscitato l'interesse della comunità scientifica e di diversi studenti e giovani scienziati: i primi, negli anni novanta, hanno evidenziato che le reazioni chimiche innescate dalla luce sono generalmente controllate da strutture molecolari transitorie, vale a dire "stati di transizione", chiamati intersezioni coniche. Questa scoperta ha avviato una nuova branca della fotochimica teorica e ha cambiato il modo in cui vengono comprese le reazioni fotochimiche e il modo in cui vengono progettate nuove molecole fotosensibili. Questi stessi risultati hanno anche aiutato a razionalizzare le osservazioni fatte nel campo della spettroscopia di stato transitorio rilevando che molte reazioni fotochimiche avvengono su scale temporali ultra-veloci (10-15-10-12 sec). Una seconda serie di risultati è stata pubblicata nel primo decennio degli anni 2000, dopo che il suo gruppo di ricerca si è rivolto alla fotobiologia e ha applicato nuove idee dalla fotochimica teorica alle biomolecole».


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