Università degli Studi di Siena
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Comunicati stampa

24/05/2018
SIENA - Per una nuova formazione dei medici di domani
Un manifesto in otto punti promosso dalle Università toscane
Presentato oggi a Firenze in una conferenza stampa

Come deve cambiare la formazione dei medici: tre Università toscane si fanno portavoce di una proposta, in otto punti, per garantire al nostro Sistema Sanitario medici adeguati per qualità e numero. La proposta è stata presentata questa mattina a Firenze, presenti i rettori Luigi Dei (Università di Firenze), Paolo Mancarella (Università di Pisa) e Francesco Frati dell’Università di Siena, oltre alla vicepresidente della Regione Monica Barni e a Stefania Saccardi, assessore regionale alla Sanità.
Il documento mira a una visione e gestione unitaria del percorso formativo del medico - dal test di ammissione al corso di laurea fino al conseguimento del diploma di specializzazione -, a una maggiore caratterizzazione professionalizzante del corso di laurea in Medicina e Chirurgia che permetta di abolire il tirocinio postlaurea e l’esame di Stato, alla definizione e perfezionamento di un percorso formativo del medico di medicina generale all’interno dell’Università.
Propone, quindi, per quanto riguarda le scuole di specializzazione, a norma di legge caratterizzate da una formazione altamente professionalizzante e sul campo in stretta collaborazione con il Sistema Sanitario, un’ammissione articolata per gruppi affini di specialità, per selezionare i più idonei nelle singole specialità e non costringere a “migrazioni disciplinari”.
“Il percorso universitario di formazione in Medicina e chirurgia – ha detto il rettore Frati, intervenuto con il professor Ranuccio Nuti, suo delegato alla Sanità - ha un particolare valore strategico per gli Atenei, che sentono la responsabilità di salvaguardare l’importanza fondamentale che la professione medica riveste per la società e per il suo sviluppo. E’ opportuno che i processi di formazione dei medici siano costantemente monitorati e aggiornati per tener conto dell'evoluzione della professione medica e delle mutate esigenze assistenziali della popolazione. La positiva intesa tra le Università toscane, supportate dalla Regione, permette ora di lanciare a livello nazionale una proposta che mira a rinnovare questo percorso di formazione così strategico, alla luce delle esperienze maturate negli ultimi anni, che hanno evidenziato la necessità di rendere più lineare l’accesso alla professione dei laureati in medicina e chirurgia, valorizzando in modo adeguato il corso di laurea e la specializzazione, parzialmente diversificandone gli obiettivi. La proposta – ha concluso Frati - mira anche a consentire agli studenti italiani di Medicina e chirurgia di avere un percorso di studi più simile a quello dei colleghi europei, con un ingresso più rapido nella professione”.
Come metodo per perseguire questi obiettivi, il documento delle tre Università indica l’istituzione di un tavolo di lavoro con la partecipazione di tutti i soggetti coinvolti nel percorso della formazione medica (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Ministero della Salute, Conferenza Stato-Regioni, Conferenza dei rettori italiani - CRUI, sindacati dei medici di medicina generale e dei medici ospedalieri, Federazione degli Ordini dei medici, ANVUR, Consiglio Universitario Nazionale, rappresentanze degli studenti e degli specializzandi, Inter-Collegio).
Su questi temi lo scorso gennaio le Università toscane hanno presentato alla Conferenza dei rettori italiani un documento comune che ribadisce la necessità di costruire un coerente, articolato e unico progetto formativo che, senza soluzione di continuità, conduca la matricola in Medicina a divenire medico specializzato.
In questa linea, nella prospettiva del nuovo anno accademico e alla vigilia dei prossimi bandi di accesso al corso di laurea e alle scuole di specializzazione, i tre Atenei rilanciano la questione, perché sia affrontata nella sua interezza e abbia una soluzione organica con la condivisione di tutti gli organismi e istituzioni a vario titolo coinvolti.



Per una nuova formazione dei medici. Le proposte degli Atenei Toscani in 8 punti

1. Il numero programmato al Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia deve rispettare le stime di domanda di salute e, quindi, di effettivo sbocco professionale nella sommatoria delle singole specialità (compresa quella di medici di Medicina Generale) per prevenire, così, l’imbuto formativo.
2. Nella sua formulazione il test d’ingresso al Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia deve intercettare i diplomati delle Scuole Superiori più adatti e motivati alla professione di medico (sua valenza attitudinale, oltre che di selezione dei migliori).
3. Il Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia deve essere meno nozionistico e più professionalizzante. Nella sua ultima parte deve acquisire valenza di orientamento verso gruppi omogenei di specialità (chirurgiche, internistiche/Medicina Generale, dei servizi diagnostici, di medico-scienziato) al fine di indirizzare e semplificare la scelta della specializzazione.
4. Abolizione del tirocinio post-lauream e dell’esame di Stato: la Laurea in Medicina e Chirurgia deve essere abilitante a quelle poche funzioni mediche esercitabili senza specializzazione.
5. Analisi delle condizioni volte alla eventuale riconduzione della governance della formazione del medico di Medicina Generale all’Università, mediante l’individuazione di un curriculum specifico da studiare ed attuare in condivisione con Federazione Italiana Medici di Medicina Generale (FIMMG), Società Italiana Medicina Generale (SIMG) e Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (FNOMCeO).
6. Concorso di ammissione alle Scuole di Specializzazione bandito a livello nazionale e per gruppi affini di specialità (chirurgiche, internistiche/ Medicina Generale, dei servizi diagnostici, di medico-scienziato) per selezionare i più portati per ogni specifico settore. Numero globale dei posti (comprensivo di quelli per medici di Medicina generale) commisurato alla richiesta di salute e in grado di prevenire l’imbuto formativo, perché coerente con il numero programmato al Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia.
7. Nelle Scuole di Specializzazione formazione altamente professionalizzante e “sul campo” con partecipazione del Sistema Sanitario con i suoi dirigenti, in qualità di docenti e tutors, e presenza degli Specializzandi nelle sue strutture, in ottemperanza al Decreto MIUR/Min.Salute 402/2017.
8. Condivisione e partecipazione alla definizione ed all’attuazione della rivisitazione di tutti i portatori di interesse: Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Ministero della Salute, Conferenza Stato-Regioni, Conferenza dei Rettori Italiani (CRUI), sindacati dei medici di Medicina Generale e dei medici ospedalieri, Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, Agenzia Nazionale per la Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca (ANVUR), Consiglio Universitario Nazionale (CUN), rappresentanze degli studenti e degli specializzandi, Inter-Collegio.



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