Università degli Studi di Siena
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22/05/2018
SIENA - Servizi alle imprese, al via Bio-Enable, infrastruttura toscana per il trasferimento tecnologico con la partecipazione dell’Università di Siena
E’ stata presentata oggi, presso il Campus universitario di Sesto fiorentino, la piattaforma Bio-Enable, che mette a disposizione delle piccole e medie imprese strumentazioni tecnologiche avanzate. Bio-Enable è promossa da strutture e laboratori di ricerca toscani: il Centro di Risonanze Magnetiche dell’Università di Firenze, l’Istituto di Neuroscienze del CNR di Pisa, l’Istituto di Biorobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, il Dipartimento di Biotecnologie Mediche dell’Università di Siena.
Alla presentazione è intervenuto il rettore dell’Università di Siena Francesco Frati, insieme al rettore dell’Università di Firenze Luigi Dei, alla vicepresidente della Regione Toscana Monica Barni, all’assessore alle attività produttive della Regione Toscana Stefano Ciuoffo, al direttore dell'Istituto di Neuroscienze del CNR di Pisa Michela Matteoli, a Luca Sebastiani, in rappresentanza della Scuola Sant'Anna di Pisa, al vicesindaco di Sesto fiorentino Damiano Sforzi, alla vice-sindaca del Comune di Firenze Cristina Giachi e al presidente di Confindustria Firenze Luigi Salvadori.
Bio-Enable è una infrastruttura di ricerca distribuita capace di offrire servizi innovativi per la caratterizzazione e progettazione di biomolecole, biomateriali, vaccini, molecole bioattive e sistemi bioingegneristici.
Nell’ambito di Bio-Enable, all’Università di Siena, presso i laboratori del dipartimento di Biotecnologie mediche, è attivo dallo scorso anno un nuovo citofluorimetro, accessibile ai ricercatori dell’Ateneo e disponibile per servizi esterni a tutta la comunità scientifica. Il citofluorimetro è uno strumento che permette l’analisi di popolazioni cellulari in sospensione, misurandone le caratteristiche fisiche e biochimiche, in tempi rapidi e con una elevata sensibilità. Lo strumento consente l’analisi di 16 diversi marcatori cellulari oltre che dei parametri fisici delle cellule.
Grande soddisfazione per il risultato raggiunto attraverso l’apertura della struttura è stata espressa dal rettore dell’Ateneo senese Frati, intervenuto alla presentazione insieme alla professoressa Donata Medaglini, responsabile della parte senese di Bio-Enable. “Grazie alla sinergia tra Università ed enti di ricerca – ha detto Frati – oggi possiamo agire nella ricerca a livello elevato, mettendo a disposizione delle imprese strumentazioni molto sofisticate, la cui funzionalità acquisisce particolare senso in un’ottica di sistema”.
Bio-Enable è stata costituita in risposta a un bando lanciato dalla Regione Toscana nel gennaio 2015 per progetti finalizzati al rafforzamento del sistema regionale del trasferimento tecnologico. In particolare, il bando (parte del Programma Operativo Regionale FESR 2014 – 2020) aveva lo scopo di stimolare Università e Enti di Ricerca presenti sul territorio toscano a fare sistema per offrire servizi ad alto contenuto tecnologico alle imprese, soprattutto a quelle piccole e medie. Il Centro di Risonanze Magnetiche - CERM dell’Università di Firenze, l’Istituto di Neuroscienze del CNR di Pisa, l’Istituto di Biorobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e il Dipartimento di Biotecnologie mediche dell’Università di Siena hanno raccolto questa sfida.
Con il progetto Bio-Enable è stata realizzata una infrastruttura di ricerca distribuita unica sul territorio nazionale, capace di integrare l’accesso a piattaforme che operano su livelli diversi, utilizzando svariate metodologie: dalla spettroscopia di risonanza magnetica nucleare ed elettronica, alla microscopia elettronica, confocale e a due fotoni, a studi cellulari per analisi complesse, alla caratterizzazione fisico-chimica e allo studio della biocompatibilità di biomateriali e di sistemi per drug-delivery e bioingegneristici avanzati, studi in-vitro su linee cellulari e sperimentazioni in modelli animali e analisi cellulari multiparametriche. L’ambito di riferimento è quello della ricerca biomedica e biotecnologica e sono rilevanti le potenziali ricadute sulle aziende del territorio toscano che operano in un ampio insieme di settori, che vanno dalla farmaceutica alle biotecnologie, dai vaccini allo sviluppo di biomateriali, dall’alimentare alle nanotecnologie.

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