Università degli Studi di Siena
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23/10/2017
AREZZO - Le voci delle donne e degli uomini ricoverati nel manicomio di Arezzo rivivono grazie all'archivio sonoro della storica Anna Maria Bruzzone, donato all'Università di Siena
Negli anni settanta aveva intervistato i pazienti dell'Ospedale psichiatrico di Arezzo, raccogliendo e registrando le loro testimonianze che erano poi confluite in un'opera pubblicata nel 1979 da Einaudi dal titolo "Ci chiamavano matti". Un lavoro importante, quello della storica piemontese Anna Maria Bruzzone, che ora torna a essere custodito nel luogo in cui quelle donne e quegli uomini hanno vissuto e l'hanno incontrata per raccontarle le loro storie di emarginazione e dolore. Le audiocassette che conservano ancora le voci dei ricoverati, perfettamente conservate, sono state donate dalla signora Paola Chiama, nipote di Anna Maria Bruzzone, al Dipartimento di Scienze della formazione, scienze umane e della comunicazione interculturale dell'Università di Siena, ateneo che vent'anni fa ha trasformato l'area dell'ex manicomio di Arezzo in un campus universitario. I 36 nastri verranno digitalizzati e catalogati per poi trovare posto nell'Archivio storico dell'Ospedale neuropsichiatrico, tra le cartelle cliniche dei pazienti riordinate e inventariate da tempo dalla stessa Università.
«Non esiste in Italia un patrimonio simile – spiega Silvia Calamai, docente di Linguistica presso il Dipartimento dell'Università di Siena con sede ad Arezzo e responsabile scientifico dell'Archivio storico del manicomio - . Quello di Anna Maria Bruzzone è al momento l'unico archivio sonoro di voci di ricoverati in un ospedale psichiatrico e quindi una fonte preziosa per le nostre ricerche che portiamo avanti sui diversi documenti dell'esperienza manicomiale”.
L'archivio di Anna Maria Bruzzone sarà presentato in occasione del convegno "Gli asili della follia", che si svolgerà ad Arezzo nel campus del Pionta (viale Cittadini) il 26 e 27 ottobre, organizzato dal Dipartimento dell’Università di Siena: due giornate di studio (da giovedì alle ore 14,30) per analizzare le esperienze dei manicomi toscani prima e dopo la legge 180 e per rilanciare una riflessione pluridisciplinare sulla salute mentale. Il programma del convegno è pubblicato nel sito del Dipartimento www.dsfuci.unisi.it.

Laureata in lettere e diplomata in psicologia, Anna Maria Bruzzone è stata un'insegnante e una ricercatrice che ha condotto studi anche sulle donne partigiane, pubblicando, insieme a Rachele Farina, "La Resistenza taciuta. Dodici vite di partigiane piemontesi" (1976), e con Lidia Beccaria Rolfi "Le donne di Ravensbruck. Testimonianze di deportate politiche italiane" (1978 e 2003).