Università degli Studi di Siena
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09/05/2017
AREZZO - Storia orale, incontro di Clarin, infrastruttura di ricerca europea delle risorse e tecnologie linguistiche
Dopo Oxford e Utrecht, da domani a giovedì 12 maggio sarà la sede di Arezzo dell'Università di Siena ad ospitare un incontro del gruppo di Oral History dell’infrastruttura di ricerca europea delle risorse e tecnologie linguistiche CLARIN (Common Language Resources and Technology Infrastructure).
Alle tre giornate nel campus del Pionta parteciperanno studiosi e rappresentanti dei principali gruppi europei attivi nella ricerca di storia orale e sugli archivi sonori, esperti di strumenti per il riconoscimento e l’elaborazione del segnale vocale.
L'obiettivo ambizioso dell'incontro è quello di mettere a punto una catena di trascrizione per interviste di storia orale, che rappresenti un servizio per tutti coloro che si occupano di interviste e di voci registrate.
Il workshop è organizzato dalla professoressa Silvia Calamai, docente di Linguistica generale e Glottologia del Dipartimento dell'Università di Siena, membro del comitato consultivo scientifico di CLARIN-IT e responsabile del progetto “Voci da ascoltare” sulla catalogazione degli archivi sonori toscani. Un lavoro avviato con “Gra.fo” (Grammo-foni. Le soffitte della voce), progetto biennale condotto dalla Scuola Normale Superiore di Pisa e dall’Università di Siena, con finanziamento della Regione Toscana, che ha scoperto, digitalizzato, catalogato e reso fruibili attraverso un portale online quasi 3000 ore di registrazioni orali provenienti da una trentina di archivi orali di area toscana raccolti da studiosi e appassionati di cultura e tradizioni popolari. Per vastità ed eterogeneità del materiale conservato (da biografie a etnotesti, da questionari linguistici a letteratura orale), Gra.fo costituisce un archivio preziosissimo della memoria toscana e restituisce una documentazione di prima mano delle varietà linguistiche dai primi anni sessanta. “L’impegno adesso – spiega la professoressa Calamai - è quello di lavorare per integrare i nostri metadati con gli standard di CLARIN per assicurare, attraverso il nodo CLARIN-IT, una vita sperabilmente lunga a tutti gli archivi salvati. Lo scrigno di Gra.fo dovrà essere reso fruibile attraverso la porta virtuale europea di accesso alle risorse linguistiche del continente, il Clarin Virtual Language Observatory”.