Università degli Studi di Siena
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17/02/2017
AREZZO - Il 21 febbraio anche il corso di laurea in Lingue festeggia la Giornata internazionale della lingua madre
Anche nel nostro Paese persone che parlano lingue diverse si trovano a interagire tra loro in ogni ambito della società, a scuola, nel lavoro, nei contesti pubblici e in generale nella vita quotidiana. Multiculturalismo, intercultura, diversità linguistica, apprendimento delle lingue straniere sono concetti sempre più diffusi. “Imparare lingue straniere è vitale, così come è vitale tutelare la lingua madre di ciascuno”, dice Silvia Calamai, docente di Glottologia e linguistica generale del Dipartimento di Arezzo dell’Università di Siena. “Per questo il Corso di laurea in Lingue per la comunicazione interculturale e d’impresa organizza e festeggia il 21 febbraio la Giornata mondiale della Lingua madre promossa dall’Unesco. Perché festeggiare la lingua madre? Perché la diversità linguistica è una ricchezza inestimabile e le cosiddette ‘heritage languages’ non rimandano solo a competenze linguistiche, ma a saperi e a culture del vissuto personale di ciascuno”, commenta la professoressa.
La giornata, presso il Dipartimento universitario aretino, nel campus del Pionta (viale Cittadini), sarà aperta alle ore 9,30 dalla professoressa Luigia Besi Fanfani, rappresentante dell’Unesco ad Arezzo. La psicologa sociale Tamara RakiC dell’University of Lancaster racconterà dei suoi esperimenti sulla valutazione sociale associata agli accenti stranieri. “La questione è importante da molti punti di vista – spiega Silvia Calamai -, basti pensare che, a causa dello stigma associato a certi accenti stranieri, i parlanti non nativi affrontano serie difficoltà a partecipare attivamente alla società: ottenere accesso all’educazione, all’impiego, alla sanità”. Sempre su questo filone – tra il linguistico e il sociale – interverrà Letizia Cirillo che parlerà della mediazione linguistica spontanea tra bambini. Sul ruolo della lingua madre nell’apprendimento di lingue seconde interverrà Simona Matteini. Francesca Biliotti affronterà il tema degli archivi orali come preziosa fonte di tutela per il recupero delle lingue madri a partire dall’esperienza del progetto del Dipartimento universitario di Arezzo “Voci da ascoltare”, cofinanziato da Unicoop Firenze. Maria Omodeo del Cospe illustrerà il lavoro della rete educativa Italia-Cina, che sostiene il plurilinguismo delle seconde e terze generazioni in molte scuole toscane. Interverranno anche gli studenti Sara Masetti, Lucrezia Metozzi, Petra Vangelisti e Antonella Valdarchi del corso di laurea in Lingue per presentare i risultati di alcuni esperimenti di sociolinguistica condotti sul territorio toscano, con la guida di Silvia Calamai.
La Giornata è aperta a tutti - studenti, cittadini, curiosi, appassionati - e si svolge nell’ambito del progetto di ricerca del Dipartimento universitario ‘Stranieri di carta / Stranieri di voce’ coordinato da Laurie Anderson, moderatore dell’iniziativa.