Università degli Studi di Siena
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24/11/2016
SIENA - Prix Bristol des Lumières a Maurizio Bettini per il miglior saggio straniero 2016
Domani (25/11/2016) il centro di Antropologia e mondo antico da lui fondato all’Università di Siena celebra i trent’anni di attività

La giuria presieduta da Jacques Attali ha assegnato ieri sera il premio a Parigi per la traduzione francese di “Elogio del politeismo”


Maurizio Bettini, ordinario di filologia classica all’Università di Siena, studioso di fama internazionale, ha ricevuto ieri sera a Parigi il Brix Bristol des Lumières per la traduzione francese di Elogio del politeismo (Il Mulino), giudicato il miglior saggio straniero 2016. La giuria presieduta dall’economista Jacques Attali ha così premiato il volume edito in Francia da Les Belles Lettres, un lavoro che ha destato molto interesse nel mondo della cultura per l’attualità del tema trattato: un’analisi del tutto originale del fenomeno della violenza a carattere religioso che colpisce il mondo contemporaneo e che invece è rimasta sconosciuta nel mondo degli antichi greci e romani.
Bettini, i cui saggi sono stati tradotti in diverse lingue - molto noti negli Stati Uniti- dall’inizio degli anni Ottanta ha svolto ricerca nell’ambito della classicità introducendo trasversalmente l’antropologia come strumento di comprensione e di analisi, accogliendo e innovando in modo del tutto originale correnti di pensiero nate nel mondo anglosassone. Studiando i popoli dell’antichità con un approccio antropologico, osando osservarli e indagarli come ogni altro popolo, il filone di ricerca adottato da Bettini ha impresso una svolta alla conoscenza della classicità.
Nel segno di questo nuovo filone di ricerca, Bettini nel 1986, insieme ad altri giovani studiosi, ha fondato all’Università di Siena il centro di Antropologia del mondo antico, un luogo che ha cambiato in Italia la prospettiva della conoscenza sulla Grecia e Roma, e che ha stabilito un’eccellenza anche nella didattica presso l’Ateneo senese.
In una fortunata coincidenza di eventi, i primi tre decenni di attività del centro verranno celebrati domani, 25 novembre, in un incontro che si terrà nell’Ateneo senese (auditorium del Santa Chiara Lab, a partire dalle ore 17). L’intensa attività di ricerca del centro Ama, con pubblicazioni in Italia e all’estero, si è riflessa in questi anni anche nei corsi di laurea e di dottorato, che hanno richiamato all’Università di Siena numerosissimi giovani per formarsi alla cultura della classicità, in un ambiente aperto allo scambio internazionale che ha visto il confronto anche con famosi studiosi europei ed americani.
Il mito, l’identità, gli studi di genere, gli “animal studies”, la parentela e la filiazione nelle società antiche, le modalità del discorso enigmatico, la religione romana, le forme della poesia epica greca sono alcuni dei temi indagati dal centro senese di studi dedicati al mondo antico.
In questi trent’anni il Centro ha promosso le sue collane (in particolare presso gli editori Einaudi e Mulino), ha organizzato oltre quaranta convegni, ha tenuto e tiene relazioni scientifiche con importanti istituzioni di ricerca nel mondo (University of California at Berkeley, Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales e Centre ANHIMA di Parigi). Molti i grandi personaggi che hanno intrecciato la loro attività con quella del centro: Umberto Eco, Jean-Pierre Vernant, Marcel Detienne, Tzvetan Todorov, Bruce Lincoln, per citarne alcuni.
La nuova immagine del mondo antico e le nuove prospettive di ricerca hanno coinvolto anche la scuola superiore: da anni infatti il centro Ama collabora con il ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca nell’attività formativa per gli insegnanti e costituisce ormai un punto di riferimento per centinaia di docenti che desiderano sperimentare nuovi modi per appassionare i ragazzi allo studio del mondo antico.
E anche domani saranno attesi molti giovani e docenti delle scuole superiori che hanno imparato a conoscere e a sentire più vicini gli antichi grazie all’opera di Bettini e di tutti coloro che hanno fatto ricerca all’interno del centro Ama dell’Università di Siena.


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