Università degli Studi di Siena
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05/06/2014
SIENA - Il grande patrimonio archeologico di Montalcino censito in una carta.
Il volume sarà presentato domani, venerdì 6 giugno, nel Chiostro di Sant'Agostino

L'archeologia della provincia di Siena si arricchisce di una nuova carta, quella dell’area di Montalcino, pubblicata nel volume di Stefano Campana, che sarà presentato domani, 6 giugno, nel magnifico Chiostro di Sant’Agostino alle ore 18. Oltre all'autore, docente di archeologia dell’Università di Siena, saranno molti gli studiosi e i rappresentanti delle istituzioni che interverranno per riflettere sull’attenta lettura storica dei territori di Montalcino e del Monte Amiata condotta da Campana. La carta infatti, attraverso l'interdisciplinarietà tra archeologia, archeobotanica, storia delle arti e dei mestieri, permette un’attenta analisi di uno dei territori agricoli più profondamente antropizzati.
Il lavoro cartografico si inserisce nel percorso pluriennale di ricerca che la Fondazione Bertarelli ha iniziato nel 2009 con l’Università di Siena, sotto la direzione e il coordinamento del professor Campana.
Ad intervenire alla presentazione saranno: Claudio Tipa,vicepresidente Fondazione Bertarelli e Edoardo Milesi, presidente del Comitato Culturale della stessa Fondazione; Silvio Franceschelli, sindaco di Montalcino; Gabriella Piccinni, direttrice del Dipartimento di Scienze Storiche e dei Beni Culturali dell' Università di Siena; Maurizio Forte della Duke University (USA); Alessandro Gatto, direttore del Teatro Stabile di Grosseto e Mariangela Turchetti della Soprintendenza Archeologica della Toscana. Dopo la presentazione sarà possibile degustare i vini di Collemassi.
Il volume rappresenta l’esito delle ricerche territoriali avviate nel 1998 e proseguite fino ad oggi. “In questi quindici anni di attività il contesto ilcinese ha costituito un ambito privilegiato di sperimentazione - commenta l'autore del volume - nel quale abbiamo implementato nuovi sistemi diagnostici, sviluppato riflessioni metodologiche ed elaborato modelli storiografici che hanno dato tra i vari esiti numerosi contributi al dibattito nazionale e internazionale su queste tematiche”.
Il territorio di Montalcino costituisce nel panorama archeologico senese un’anomalia. Prima di avviare le indagini gli studiosi hanno censito 105 siti archeologici: un numero così elevato di evidenze da collocare Montalcino tra i comuni della provincia con la maggiore densità di risorse archeologiche. I rinvenimenti e le ricerche sottolineano una centralità di questo territorio che va dal neolitico al medioevo, senza soluzione di continuità.
“Il volume rappresenta un punto di partenza fondamentale- conclude l'autore- per la ricostruzione della memoria storica del territorio ma anche di qualunque azione di trasformazione urbanistica e territoriale che non può far a meno di considerare nel processo di pianificazione l’esito delle ricerche archeologiche”.
Stefano Campana insegna topografia archeologica nel dipartimento di Scienze storiche e beni culturali dell’Università di Siena e dirige il Laboratorio di Archeologia dei Paesaggi e Telerilevamento. Nell’ambito del progetto Carta Archeologica della Provincia di Siena ha coordinato con Cristina Felici le indagini sulla Val d’Orcia ed è direttore scientifico del progetto Carta Archeologica Provincia di Grosseto. Il contesto territoriale principale in cui opera è la Toscana, ma ha anche partecipato e diretto ricerche in Gran Bretagna, Turchia, Palestina e Turkmenistan. E’ molto attivo in ambito internazionale nell’organizzazione di convegni di studi e summer school a Durham, Berkeley, Stanford, Duke, Pechino, Ghent, Saragozza e Haiti. Dal 2011 è stato ammesso come fellow della Società degli Antiquari di Londra (FSA) e nel 2012 è stato invitato come membro del consiglio di amministrazione del Centro Internazionale di Tecnologie Spaziali per il Patrimonio Naturale e Culturale, promosso dall'UNESCO e dall'Accademia Cinese delle Scienze. Nel 2009 ha fondato una società di spin-off dell'Università- ATS -finalizzata al trasferimento tecnologico nel settore dei Beni culturali.



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