Università degli Studi di Siena
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Comunicati stampa

25/02/2014
SIENA - Accolto all’unanimità dal Senato accademico dell’Università di Siena il documento programmatico proposto dal Rettore Riccaboni
I temi e le linee di azione saranno inseriti nel piano triennale in preparazione

Il rettore dell’Università di Siena, Angelo Riccaboni, ha presentato questa mattina al Senato accademico un documento programmatico che evidenzia i temi e linee di azione che caratterizzeranno l’Ateneo nei prossimi anni. Il documento è stato fatto proprio dall’Assemblea, che ha espresso all’unanimità apprezzamento e condivisione su tutti i contenuti. Il Senato ha inoltre indicato che tali contenuti siano inseriti all’interno del documento di programmazione triennale 2013/15, in vista dell’approvazione in calendario nella seduta del prossimo 25 marzo.
Di seguito il testo del documento approvato.

“L'Università di Siena ha conseguito, in questi ultimi anni, importanti risultati nel risanamento della propria situazione finanziaria, uscendo così da una condizione che, come ben noto a tutti, era assai prossima al dissesto.
I risultati in oggetto, conseguiti, peraltro, in un periodo di tagli crescenti dei trasferimenti pubblici, sono stati ottenuti grazie ai sacrifici e alla tenacia dell’intera comunità universitaria e senza rinunciare alla messa in atto di qualificate iniziative di sviluppo, in grado di tenere alto il livello della didattica e della ricerca, come dimostrato dagli esiti della recente VQR e della ripartizione delle risorse premiali del FFO nonché dalla sostanziale tenuta delle immatricolazioni e dalla partecipazione ad importanti progetti internazionali.

In parallelo al nostro evidente miglioramento, vanno ricordati gli elementi di incertezza dovuti allo stato della finanza pubblica generale e del quadro istituzionale nazionale. Eventuali ulteriori peggioramenti dello scenario finanziario nazionale o internazionale, ad esempio, potrebbero mettere a rischio l'entità o la tempistica dei trasferimenti dovuti agli Atenei italiani.
Né può essere dimenticato come, sulla nostra operatività, incidano ancora, inevitabilmente, le obbligazioni finanziarie e il complesso contenzioso ereditati.

Con riferimento ad una delle vertenze più datate e delicate, quella inerente al trattamento economico accessorio del personale tecnico-amministrativo, l'Amministrazione ha già attivato le iniziative per superare, nei tempi più ravvicinati possibili, i rilievi recentemente posti dagli organi di controllo, oltre a quelle per riallineare il ciclo della contrattazione, e dell'erogazione delle somme dovute, ai periodi annuali di riferimento. È auspicio generale che nei prossimi mesi si raggiunga un accordo anche con riferimento alla vertenza dei CEL.

Il miglioramento della situazione economica consente di guardare con meno preoccupazione al futuro dell'Ateneo. Restano certamente da metabolizzare, per noi e per gli altri Atenei italiani, gli effetti delle profonde ristrutturazioni organizzative richieste dall'attuazione della Legge Gelmini. Tuttavia, ricordando le fibrillazioni, gli attacchi e le strumentalizzazioni di cui il nostro Ateneo era oggetto in tempi non troppo distanti, le diverse componenti della nostra Comunità devono essere orgogliose dei progressi, in termini finanziari e di credibilità, dovuti alla loro tenacia, al loro impegno e al loro senso di responsabilità.

Per questo motivo, è indispensabile che continui e si rafforzi il generale impegno ad accompagnare le iniziative di risanamento con quelle di sviluppo. Nella consapevolezza che, sebbene l'emergenza non sia ancora del tutto passata, il nostro Ateneo ha superato una prova che molti ritenevano impossibile.

Primo fra tutti, occorrerà focalizzarsi sui servizi agli studenti, sui temi dell’orientamento in ingresso e in uscita e sulla qualità dei percorsi formativi. L’Università di Siena deve continuare e rafforzare, anche in termini innovativi, la propria attenzione nei confronti delle esigenze degli studenti, vero e proprio valore distintivo di Ateneo, riconosciutoci anche dalle valutazioni nazionali, come ad esempio il rapporto annuale CENSIS.

I miglioramenti conseguiti in questi anni sono di grande rilievo per tutti, in quanto permettono all'Ateneo di porre finalmente attenzione al soddisfacimento delle legittime aspettative, in termini di carriera, di chi ha continuato ad impegnarsi con efficacia e professionalità nella didattica e nella ricerca; aprono opportunità per la indispensabile valorizzazione del personale tecnico e amministrativo; consentono di ipotizzare l'allargamento del nostro corpo docente a giovani motivati e di talento. Obiettivi che, come ben noto, erano precedentemente a noi preclusi a causa delle condizioni finanziarie dell'Ateneo.

Le auspicabili direttrici di sviluppo appena ricordate potranno essere percorse, ovviamente, in maniera proporzionale all'ulteriore consolidamento del quadro finanziario prospettico, in merito al quale l'Amministrazione è fiduciosa di poter conseguire nei prossimi mesi interessanti risultati. (Anche perché, come tutti sanno, le risorse che avrebbero dovuto essere riconosciute agli Atenei per finanziare i concorsi di seconda fascia, sono state individuate dal MIUR all'interno del già inadeguato FFO annuale!).

La prima condizione, però, è quella di continuare ad operare secondo i principi della programmazione, della prudenza e del rispetto del merito, rivelatisi finora essenziali per recuperare credibilità e fiducia. Ecco perché gli organi di governo stanno ponendo molta attenzione ai temi della programmazione triennale delle attività istituzionali, definendo un percorso quanto più possibile ampio e condiviso, descritto anche nel nostro sito web.

Per la stessa ragione, nei prossimi mesi verrà posto all'attenzione degli organi di governo il regolamento per le chiamate, il regolamento per la distribuzione del fondo premiale ai docenti, e saranno definiti i criteri di allocazione delle risorse per la programmazione del personale. Con l'auspicio che per la fine dell'anno l'Università di Siena possa interrompere il suo lungo digiuno in termini di nuovi bandi di concorso.

A proposito di programmazione, nelle scorse settimane è stato evidenziato come l'attento monitoraggio dei flussi di liquidità da parte del nostro Ateneo abbia consentito il mantenimento, in questi ultimi tre anni, dell'equilibrio nella gestione della cassa. Questo costituisce uno dei risultati finanziari più incoraggianti ed apprezzati, in quanto ha permesso non solo di pagare gli stipendi mensili in maniera regolare e senza generare ansie, ma anche di evitare il ricorso all'anticipazione di cassa da parte dell'istituto tesoriere.

La stessa analisi dei flussi potrebbe consentire ora di programmare il pagamento, entro il mese di luglio, di una serie di impegni che l'Ateneo ha assunto nei confronti di molti colleghi. Mi riferisco alle somme dovute per il graduale recupero degli adeguamenti ISTAT arretrati, per le ricostruzioni di carriera dal momento della conferma in ruolo, per gli incarichi assegnati ai ricercatori nell'anno accademico 2012-13, per i Master 2012 e per le attività svolte in conto terzi nel 2012.

In sintesi, come evidenziato in occasione dell'inaugurazione dell'anno accademico, il 2014 sarà un anno cruciale.

Sarà l'anno in cui, se non si manifesteranno inopinati shock esogeni, ci avvicineremo all'equilibrio nella gestione corrente, concludendo così la fase più difficile di qualsiasi percorso di risanamento. Con il piano strategico 2013-2015, che porterà all'attenzione della nostra comunità gli obiettivi che gli organi di governo ritengono prioritari, verranno delineate le caratteristiche dell'Università di Siena del futuro. Sarà inoltre presentato un nuovo piano spazi, coerente con gli obiettivi triennali e con le novità emerse nell'ambito della finanza pubblica, e si riapriranno i percorsi di carriera, indispensabili per il riconoscimento del merito e per la motivazione dei singoli.

Tutto questo sarà indispensabile per la prossima fase del nostro percorso di risanamento e sviluppo, caratterizzata dall'uscita definitiva dalle questioni finanziarie e dal rafforzamento delle nostre competenze distintive.

Il senso di responsabilità e di appartenenza che qualificano le diverse componenti della nostra Comunità sono state determinanti per superare le difficoltà di questi durissimi anni.
Le stesse doti, insieme alla condivisione della direzione intrapresa dall'Ateneo, che proviene dal documento di programmazione triennale, si riveleranno preziose anche per affrontare le nuove sfide che nel prossimo futuro attendono l'Università di Siena e tutte le altre Istituzioni di Higher Education”.


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