Università degli Studi di Siena
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23/01/2014
SIENA - Università di Siena, migliora la quota premiale dell’Ffo
Il rettore Riccaboni: “Il risultato ottenuto rappresenta la conferma della qualità complessiva del nostro Ateneo”

Nei giorni scorsi il ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca ha reso note le assegnazioni del Fondo di finanziamento ordinario 2013 agli Atenei italiani. Attraverso uno specifico decreto ha inoltre determinato per lo stesso anno i criteri di ripartizione della quota premiale, da quest’anno pari al 13.5% delle risorse disponibili, e dell’intervento perequativo dell’FFO.
All’Università di Siena sono stati attribuiti 105,617 milioni di Euro, circa 1,5 milioni in più rispetto alle proiezioni prudenziali elaborate dall’Amministrazione, con una diminuzione rispetto al 2012 del 3,18%.
L’importo della “quota premiale”, calcolata in base a parametri di valutazione della didattica e della ricerca, è di 16 milioni 346 mila Euro.
Dall’analisi dei dati diffusi dal ministero si evidenzia il miglioramento di tutte le cifre della quota premiale rispetto al 2012. Facendo inoltre un confronto tra le performance di tutti gli Atenei italiani, in particolare l’Università di Siena è al primo posto nel rapporto tra valutazione della qualità della ricerca e quota base dell’FFO assegnato, grazie soprattutto agli ottimi risultati conseguiti nella VQR.
“Il risultato ottenuto – ha detto il rettore Angelo Riccaboni - rappresenta la conferma della qualità complessiva del nostro Ateneo, tra i migliori d’Italia. Come già lo scorso anno, l’Università di Siena si distingue per gli ottimi risultati nella ricerca, mentre la didattica segna un miglioramento sensibile. La diminuzione dell’FFO, pur non rappresentando di per sé un dato positivo, risulta tuttavia meno critica di quanto preventivato, proprio grazie alla positiva performance dell’Ateneo, che ci lascia soddisfatti. Durante questo nuovo anno dovremo continuare a impegnarci, così come fatto finora, per confermare gli importanti risultati conseguiti finora, che ci hanno anche permesso di recuperare in modo molto positivo sul piano della nostra reputazione istituzionale, a livello nazionale e internazionale”.

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