Università degli Studi di Siena
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Comunicati stampa

31/07/2013
SIENA - Due docenti dell’Università di Siena nel comitato italiano di Horizon 2020. Sono 14 i rappresentanti nominati dal ministro Carrozza per il Programma Quadro della Ricerca Europea per il periodo 2014-2020. Grande soddisfazione in Ateneo
Vi sono due docenti dell’Università di Siena nel comitato italiano, composto da 14 rappresentanti nazionali, nominato ieri (30 luglio) dal ministro Maria Chiara Carrozza per Horizon 2020, il programma quadro della ricerca europea per il periodo 2014-2020. La professoressa Donata Medaglini, del dipartimento di Biotecnologie mediche, avrà infatti il compito di rappresentare a livello italiano il settore Nanotechnologies, Advanced materials, Biotechnology, Advanced manufacturing and processing, mentre il professor Riccardo Basosi, del dipartimento di Biotecnologie, chimica e farmacia, rappresenterà il settore Secure, Clean and Efficient Energy.
Grande è nell’Ateneo senese la soddisfazione per queste due nomine, che confermano ancora una volta l’eccellenza dell’Università di Siena nella ricerca a livello internazionale. “Siamo molto felici per questa ottima notizia – ha detto il professor Vincenzo Sorrentino, delegato del Rettore per la ricerca – che è un riconoscimento all’autorevole lavoro svolto negli anni dai due colleghi e un orgoglio per tutta l’Università”.
In occasione della presentazione del comitato, il ministro ieri aveva dichiarato: “Horizon 2020 è ormai alle porte. L’Italia deve porsi un obiettivo ambizioso: riuscire ad ottenere una quota dei finanziamenti almeno pari al contributo finanziario italiano al programma, cosa che purtroppo non è avvenuta nel settimo Programma Quadro. Un obiettivo difficile, ma possibile. Ad alcune condizioni: la presenza continua, proattiva ed informata delle nostre rappresentanze, il sostegno deciso e convinto dell’intero sistema nazionale della ricerca e dell’innovazione (università, imprese, enti di ricerca, regioni) e, naturalmente, quello della politica, in primo luogo del Miur, che intende mettere sul tavolo di Bruxelles tutto il peso di un paese di grande tradizione scientifica e industriale come l’Italia. I nostri nuovi Rappresentanti hanno dunque un impegno gravoso di fronte a loro; grazie alle loro competenze ed esperienze saranno capaci di rappresentare il sistema italiano della ricerca fondamentale e industriale per contribuire allo sviluppo dell’ecosistema dell’innovazione italiano” .


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