Università degli Studi di Siena
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17/04/2013
SIENA - Il nuovo “Humus” per i beni culturali e l’industria creativa
L’Università di Siena lancia la rete che mira a valorizzare le azioni di imprese e istituzioni del territorio, per una strategia condivisa di innovazione e sviluppo

Una rete di istituzioni e di imprese per la valorizzazione dei beni culturali e dell’industria creativa, per facilitare il raggiungimento di obiettivi, attraverso la condivisione di idee, strategie e progetti. E’ questo il nuovo network HUMUS-Humanities@USiena, lanciato questa mattina dall’Università di Siena, durante l’incontro di presentazione in Rettorato, che ha visto la partecipazione di più di cinquanta rappresentanti di imprese, istituzioni, contrade e associazioni, oltre a docenti universitari, attivi nell’ambito della gestione, della promozione e della ricerca sui temi del patrimonio artistico, storico e territoriale.
Una forte interazione tra l’Università e una serie di partner istituzionali nazionali e internazionali e le imprese del territorio, ai fini dell’innovazione, soprattutto attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie e la focalizzazione dei progetti, è lo scopo principale del network Humus, aperto alla partecipazione di tutti gli attori interessati.
Partendo da un’azione di networking, mirata far emergere i punti di forza e le potenzialità della situazione attuale, il network Humus si pone l’obiettivo di rafforzare lo sviluppo di attività formative e di ricerca co-progettate, condividere infrastrutture e attrezzature, rafforzare i processi di trasferimento tecnologico, oltre che sviluppare la nascita di imprenditorialità con un forte potenziale innovativo nel settore dell’industria creativa e dei beni culturali. I primi passi, concordati nell’incontro di stamane, saranno la costituzione di un database delle imprese e delle istituzioni aderenti al network, un’azione specifica di informazione sulle opportunità offerte al settore, specialmente dai bandi pubblici regionali ed europei, la valorizzazione delle giovani imprese spin off e l’avvio di un’attività di comunicazione e relazione specifica tra gli aderenti.
“Dopo le reti nell’ambito dello sviluppo sostenibile, delle scienze della vita e della sicurezza alimentare – ha spiegato il rettore Angelo Riccaboni – l’Università di Siena con Humus intende ribadire il proprio ruolo di facilitatore, mettendo a disposizione saperi e competenze, e agendo nel quadro delle politiche regionali che vedono la valorizzazione dei beni culturali tra gli assi strategici di sviluppo della Regione Toscana. Se non in quest’area, dotata di un patrimonio culturale ricchissimo, dove potremmo immaginare un progetto come quello di Humus? In Ateneo abbiamo le competenze, spazi e strutture per dar vita a percorsi innovativi per la valorizzazione del territorio, attraverso le tecnologie, la formazione e il sostegno alla progettazione di impresa”.
Un’idea, quella del network Humus, nata anche dal lavoro svolto nei mesi scorsi con incontri specifici dedicati a settore dell’impresa culturale, come ha detto la professoressa Patrizia Marti, responsabile del progetto, che ha ricordato che, pur avendo un focus tematico specifico, “il network Humus intende agire in senso multidisciplinare, mettendo in campo tutte le esperienze di ricerca portate avanti all’interno dell’Ateneo, che possano avere un impatto positivo di innovazione nel settore dei beni culturali e dell’impresa culturale”.
Iniziative di formazione, attività di ricerca conto terzi, placement, trasferimento tecnologico, redazione di progetti di ricerca e monitoraggio dei bandi europei, condivisione di laboratori e strumentazioni sono alcuni degli assi principali lungo i quali si svilupperà l’azione del network.
La piattaforma online www.humus.unisi.it è l’interfaccia già attiva attraverso la quale la rete dialogherà costantemente con i suoi aderenti e comunicherà con i cittadini, informando su progetti, strategie, appuntamenti. Tra un paio di mesi il prossimo incontro operativo già annunciato dal rettore Riccaboni.


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